Nulla dies sine linea
ACCORDO DI PARIGI SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI
I paesi dell'UE sostengono fermamente l'accordo di Parigi e il relativo obiettivo di mantenere il riscaldamento globale entro livelli sicuri. L'UE raggiungerà la neutralità climatica entro il 2050.
Un leader mondiale nell'azione per il clima
- L'UE e l'accordo di Parigi
- Cos'è l'accordo di Parigi?
- UNFCCC: la convenzione mondiale sul clima
- Il ruolo del Consiglio
L'UE e l'accordo di Parigi
Infografica - Accordo di Parigi: la via dell'UE verso la neutralità climatica

L'UE e tutti i suoi Stati membri hanno firmato e ratificato l'accordo di Parigi e sono fortemente determinati ad attuarlo. In linea con questo impegno, i paesi dell'UE hanno convenuto di avviare l'UE sulla strada che la porterà a diventare la prima economia e società a impatto climatico zero entro il 2050.
Come previsto dall'accordo, l'UE ha presentato la sua strategia a lungo termine per la riduzione delle emissioni e i suoi piani aggiornati in materia di clima prima della fine del 2020, impegnandosi a ridurre le sue emissioni di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.
L'UE è in prima linea nella lotta contro i cambiamenti climatici. Le sue politiche e azioni coraggiose ne fanno un organismo di definizione di norme a livello mondiale e stimolano l'ambizione in materia di clima nel mondo.
Cronistoria
Visualizza l'intera cronologiaCos'è l'accordo di Parigi?
In quanto questione globale, i cambiamenti climatici impongono ai paesi di tutto il mondo di lavorare in collaborazione. Nel 2015 i leader mondiali hanno concordato nuovi obiettivi ambiziosi nella lotta contro i cambiamenti climatici.
L'accordo di Parigi presenta un piano d'azione per limitare il riscaldamento globale. I suoi elementi principali sono:
- un obiettivo a lungo termine – i governi hanno convenuto di mantenere l'aumento della temperatura media globale ben al di sotto di 2°C in più rispetto ai livelli preindustriali e di proseguire gli sforzi per limitarlo a 1,5°C
- contributi – prima e durante la conferenza di Parigi i paesi hanno presentato piani d'azione nazionali globali in materia di clima (chiamati contributi determinati a livello nazionale - NDC) al fine di ridurre le rispettive emissioni
- ambizione – i governi hanno convenuto di comunicare ogni cinque anni i rispettivi piani d'azione, ciascuno dei quali fissa obiettivi più ambiziosi
- trasparenza – i paesi hanno convenuto di comunicare, l'un l'altro e al pubblico, i risultati raggiunti nell'attuazione dei rispettivi obiettivi al fine di garantire trasparenza e controllo
- solidarietà – gli Stati membri dell'UE e gli altri paesi sviluppati continueranno a fornire finanziamenti per il clima ai paesi in via di sviluppo per aiutarli sia a ridurre le emissioni che a diventare più resilienti per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici
L'accordo di Parigi è entrato in vigore il 4 novembre 2016, con l'adempimento della condizione della ratifica da parte di almeno 55 paesi che rappresentano almeno il 55% delle emissioni globali di gas a effetto serra. Tutti i paesi dell'UE hanno ratificato l'accordo.
UNFCCC: la convenzione mondiale sul clima
L'UE è parte della convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), che costituisce il principale accordo internazionale sull'azione per il clima. È stato nel corso di una riunione delle parti dell'UNFCCC nel 2015 che i paesi hanno adottato l'accordo di Parigi.
L'UNFCCC è una delle tre convenzioni che sono state adottate al vertice sulla Terra di Rio nel 1992, quando la comunità internazionale ha riconosciuto la necessità di agire collettivamente per proteggere le persone e l'ambiente e limitare le emissioni di gas a effetto serra. È stata ratificata da quasi tutti i paesi del mondo.
A metà degli anni 90, i firmatari dell'UNFCCC hanno compreso che per ridurre le emissioni erano necessarie disposizioni più severe. Nel 1997 hanno concluso il protocollo di Kyoto, che ha introdotto per la prima volta obiettivi di riduzione delle emissioni giuridicamente vincolanti per i paesi sviluppati. Tale protocollo è scaduto nel 2020.
Con l'accordo di Parigi i paesi hanno rinnovato il loro impegno a favore dell'azione per il clima e hanno concordato nuovi obiettivi per accelerare gli sforzi intesi a limitare il riscaldamento globale.
Il ruolo del Consiglio
Ogni anno le parti dell'UNFCCC si incontrano per esaminare e discutere i progressi compiuti in merito alla convenzione, agli accordi connessi e alla loro attuazione.
La presidenza del Consiglio, insieme alla Commissione europea, rappresenta l'UE in tali consessi internazionali, noti come COP ossia conferenze delle parti.
Nell'ottobre 2022 il Consiglio ha approvato conclusioni che fungono da posizione negoziale generale dell'UE per la 27ª conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP 27) che si svolge a Sharm el-Sheikh, Egitto, dal 6 al 18 novembre 2022.
Nelle conclusioni il Consiglio sottolinea le opportunità che un'azione ambiziosa per il clima rappresenta per il pianeta, l'economia globale e le persone, e l'importanza di garantire una transizione giusta, che non lasci indietro nessuno, verso economie e società sostenibili e resilienti ai cambiamenti climatici.
- Il Consiglio definisce la posizione dell'UE per il vertice delle Nazioni Unite sul clima che si svolgerà a Sharm el-Sheikh (COP 27) (comunicato stampa, 24 ottobre 2022)
- Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP 27), Sharm el-Sheikh, 6-8 novembre 2022
- Il ruolo del Consiglio negli accordi internazionali (informazioni generali)
RISORSE
Il tortuoso percorso degli accordi climatici: uno sguardo su Parigi e sulle politiche europee