Cantieri edili e impatto acustico

Normativa e problematiche più comuni

Sorgenti di rumore da non trascurare, sebbene temporanei, i cantieri edili devono sottostare a precisi limiti anche a livello orario. Quali leggi nazionali, regionali e comunali ne regolamentano le emissioni?


Cantieri edili e impatto acustico, tra normativa e problematiche più comuni

Negli ultimi anni è cresciuta la sensibilità delle persone al rumore che le circonda. Sono cominciate le prime lamentele per il rumore prodotto da infrastrutture stradali, ferroviarie, etc, che producono rumore in modo pressoché continuo. E per cui spesso si pensa non ci siano soluzioni (anche se non sempre è vero). Per le sorgenti di rumore temporanee (i cantieri edili, eventi musicali, etc…) la soglia di sopportazione dei cittadini è molto bassa e sempre più frequenti sono le azioni portate avanti da comitati che cercano di tutelare la propria quiete e la propria salute. Spesso, infatti, i cantieri producono rumori che si aggiungono a situazioni ambientali già difficili, spesso non se ne conosce la durata. E spesso vengono portati avanti in orari in cui le persone si aspettano il silenzio.

I cantieri edili sono a tutti gli effetti delle sorgenti di rumore temporanee (alcuni di lunga durata in realtà più che temporanee sono quasi sorgenti fisse…) le cui emissioni vengono normate dalle leggi nazionali, regionali e comunali sul rumore. Essendo attività straordinarie, hanno diritto a emettere “più rumore” delle attività ordinarie (per es. un pubblico esercizio o una azienda). Ma devono comunque sottostare a limiti di rumore e di orario.

Il quadro normativo

La legge 447/95 è la legge quadro dell’acustica in Italia. A partire da questa norma, a cascata, sono state emanate altre leggi nazionali. Ad esempio il D.P.C.M 14-11-97 “Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore”, il D.M. 16-3-98 “Tecniche di rilevamento e di misurazione dell’inquinamento acustico”, etc…) e le varie leggi regionali sul rumore. Alcune regioni hanno emanato dei decreti che riguardano le sorgenti di rumore temporanee: tra queste i cantieri.

A livello locale, molti comuni hanno i loro regolamenti acustici (più o meno ben scritti) in cui normano le emissioni acustiche nel loro territorio. Di regola, i comuni possono imporre regole più severe rispetto a quelle regionali, per proteggere i loro cittadini, ma non regole più blande. In ogni caso, vanno rispettate le norme più restrittive.

Le emissioni acustiche dei cantieri edili: limitazioni e criterio differenziale

Ecco le limitazioni che possono essere poste alle emissioni rumorose di un cantiere:

  • Orari limite di svolgimento (ad es. 8 – 19) e giorni feriali
  • Limite massimo di emissione di rumore delle lavorazioni. Con indicazione del punto dove deve essere verificato il livello sonoro (ad es. ad 1 mt dalla facciata del recettore più vicino, che può essere una attività o una abitazione) e il periodo su cui va effettuata la misura di controllo (ad es. 10 min, 30 min, 1 ora, etc….). Si tratta, ad es., di livelli pari a 70 – 80 dB nel periodo diurno ad 1 metro all’esterno della facciata, che scendono a 50 – 60 dB dopo le 19 o le 20.
  • Particolari restrizioni se il cantiere è adiacente a zone sensibili: scuole, ospedali, case di riposo etc…

Di norma i cantieri non devono rispettare il “criterio differenziale” ex DPCM 14-11-97, a cui sono sottoposte tutte le sorgenti di rumore fisse e le attività ordinarie. Questa norma sancisce che la differenza di livello sonoro tra l’attività accesa e spenta non debba superare i 5 dB nel periodo diurno (06-22) e i 3 dB nel periodo notturno (22-6). Quasi nessun cantiere, infatti, a causa della rumorosità delle sue lavorazioni, potrebbe rispettare tale criterio, specialmente nelle zone dove i livelli sonori sono normalmente bassi. Come ad esempio strade secondarie, aree residenziali, etc….

Per cantieri di breve durata ci possono essere procedure semplificate per ottenere l’autorizzazione acustica. Per cantieri di particolare importanza o urgenza, p.e. su infrastrutture o servizi di importanza primaria (fognature, linee gas, acquedotto, strade, ponti, etc…) possono essere permessi sia livelli di rumore più alti di altri cantieri, sia lavorazioni notturne (ad. es. in ambito autostradale per poter lavorare quando si crea meno disagio agli utenti).

Relazione dell’impatto acustico del cantiere

Spesso viene richiesta una relazione dell’impatto acustico del cantiere ad opera di un tecnico acustico iscritto all’elenco nazionale ENTECA (Elenco Nazionale Tecnici Acustici). Questa relazione deve contenere, di solito:

  • la descrizione topografica/planimetrica del cantiere,
  • le varie fasi di lavorazione e per ognuna di esse i macchinari utilizzati ed il livello di rumorosità prodotto
  • recettori più esposti al rumore di ogni fase
  • la rumorosità presente nell’area di cantiere e presso i recettori più esposti prima delle lavorazioni
  • i limiti di rumore che devono essere rispettati in base ai regolamenti comunali e regionali in prossimità dei recettori e tutti gli accorgimenti tecnici necessari per ridurre le emissioni del cantiere entro tali limiti.

In alcuni casi, semplici equazioni dell’acustica ambientale sono sufficienti per modellizzare e stimare correttamente il rumore che arriverà ai recettori più esposti; in altri casi è invece necessario utilizzare dei software dedicati all’acustica ambientale che permettono, fase per fase, di tenere in conto la complessità dell’ambiente intorno al cantiere. E di quantificare la rumorosità che investe i recettori il più correttamente possibile.

Cantieri interni o limitrofi a edifici sensibili

Anche in caso di cantieri interni agli edifici (p.e. la ristrutturazione di un appartamento), molti comuni chiedono una relazione simile a quanto descritto in precedenza. Stabilendo però dei limiti massimi che devono essere rispettati all’interno degli appartamenti limitrofi, a finestre chiuse. In questo caso si tratta di stimare ragionevolmente l’isolamento acustico che l’edificio in ristrutturazione ha tra un appartamento e l’altro.

I cantieri limitrofi ad edifici sensibili (scuole, ospedali, etc…) sono molto critici. Alcune volte si trovano soluzioni alternative temporanee. Spostando ad es. le classi più esposte al rumore in un’altra struttura per la durata del cantiere, oppure è necessario effettuare le lavorazioni in orari particolari (ad. es al pomeriggio e alla sera quando le aule scolastiche sono vuote). Se queste possibilità non ci sono, non resta che diluire fortemente nel tempo alcune lavorazioni del cantiere ed evitare sovrapposizioni di utilizzo di macchinari.

La norma UNI 11728

La norma UNI 11728, uscita nel 2018, ha il titolo: “Pianificazione e gestione del rumore di cantiere – Linee guida per il committente comprensive di istruzioni per l’appaltatore”. Fornisce indicazioni per definire gli obblighi di conformità in carico all’appaltatore da parte del committente, al fine di garantire una gestione corretta e soddisfacente dell’impatto acustico del cantiere. La norma è volontaria e non è stata recepita da nessuna legge nazionale.

Le istruzioni della norma possono anche essere fatte proprie dall’appaltatore a titolo volontario, a condizione che lo stesso appaltatore metta a disposizione le risorse per la loro applicazione.


Back to top